Gli animali sono sicuramente un toccasana per gli anziani, molto meglio delle medicine. Aiutano l’anziano a combattere la depressione con la loro allegria ed il loro costante bisogno di affetto e di attenzioni, annientano il sentimento di solitudine e aiutano a socializzare, in particolare i cani. Ma cosa succede se un anziano decide di adottare un cane cucciolo?

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Molti esperti sconsigliano vivamente questa scelta, poiché i cuccioli sono un’esplosione di energia e sono davvero difficili da gestire per una persona anziana. Eppure adottare un cane cucciolo può rivelarsi un’ottima soluzione sia per il cagnolino che per l’anziano. Un animaletto così attivo, infatti, rappresenta una costante occasione di fare attività fisica, fatto, questo, che migliora la salute dell’anziano riducendo il colesterolo ed il rischio di patologie cardiovascolari. Inoltre adottare un cane cucciolo porterà l’anziano in un universo esterno al proprio ambiente domestico, fatto di passeggiate, altri cani ed, ovviamente, di altri proprietari con i quali socializzare per uscire dal proprio isolamento.

Ma quali sono le accortezze da avere quando si decide di adottare un cane cucciolo? Per il piccolo animaletto sarà un bene avere un padrone non più giovanissimo? Per molti versi, l’ingresso del cucciolo potrà essere facilitato dall’età del suo nuovo proprietario.

1. L’arrivo del cucciolo

Innanzitutto, quando il cagnolino arriva nella sua nuova casa ha bisogno di vivere questo momento con tranquillità, senza essere travolto da un’ondata di entusiasmo. Per questo motivo, un anziano sarà in grado di infondergli la necessaria serenità, senza cedere continuamente all’impulso di prenderlo in braccio e sapendo gestire le sue emozioni in modo tale da rassicurare il piccolo. Inoltre, già in questo primo momento l’anziano potrà cominciare a instaurare un rapporto profondo con il suo nuovo amico, coccolandolo nei momenti di stress e lasciandogli i suoi spazi quando invece sembra avere più fiducia in se stesso. L’anziano, quindi, può cominciare fin da subito a rivestire un ruolo attivo ed estremamente importante nella vita del suo cucciolo, fatto questo, che non può che gratificarlo facendolo sentire ancora profondamente fondamentale nella vita di un’altra creatura vivente.

2. La cuccia

Un altro problema che insorge immediatamente, non appena si decide di adottare un cane cucciolo, é dove verrà messa la sua cuccia. Per i primi giorni sarebbe bene avere una cuccia morbida ed accogliente da collocare nella stanza dei proprietari perché per il piccolo sarebbe un cambiamento troppo traumatico passare dal calore della mamma e dei fratellini a una stanza vuota. In seguito, però, si potrà decidere di collocarla in una stanza diversa dalla camera da letto.

3. Sempre presenti oppure no?

Un altro problema che si può riscontrare quando ci si appresta ad adottare un cane cucciolo è quanto tempo essere presenti in casa al momento del suo inserimento nell’ambiente domestico. Spesso, infatti, i proprietari che lavorano decidono di prendere dei giorni di ferie per essere presenti ogni secondo, ma questa scelta può disorientare il cucciolo che potrebbe abituarsi ad avere compagnia costante per poi ritrovarsi improvvisamente da solo. Da questo punto di vista, quindi, un padrone in pensione riesce a garantire la giusta ed equilibrata presenza, sempre costante ed invariata. Tuttavia, non c’è da preoccuparsi: il cucciolo non ha alcun problema a rimanere in casa da solo, è sufficiente abituarlo gradatamente con uscite sempre più prolungate.

Le abitudini, quindi, non vanno stravolte dall’adottare un cane cucciolo, ma bisogna cominciare ad adottare delle piccole accortezze quando lo si lascia da solo. I cuccioli, infatti, hanno la tendenza a masticare tutto quello che incontrano finché non spunta loro la dentatura definitiva. Per questo, é meglio tenere lontani dalla loro portata borse, cavi elettrici, tappeti pregiati ed altri oggetti contundenti oppure di valore. Non dimenticarsi, inoltre, di verificare che le eventuali piante ornamentali che si tengono in casa non siano tossiche. Per evitare, poi, che il nuovo arrivato si accanisca sui mobili é opportuno lasciargli piccoli giocattoli di gomma o cordame.

4. Le passeggiate

Le fasi più difficili di quando si decide di adottare un cane cucciolo sono sicuramente le uscite dall’ambiente domestico, sia per fare i propri bisogni che per interagire con il mondo circostante. Se il piccolo all’inizio sporca in casa non bisogna sgridarlo, perché questo potrebbe indurlo a nascondersi per far i propri bisogni, abitudine che renderebbe il tutto ancora più sgradevole e complesso da gestire. Piuttosto, ignoratelo quando sbaglia e premiatelo, invece, quando coglie la passeggiata come il momento adeguato a sporcare.

Ma le passeggiate sono un’occasione anche e soprattutto per socializzare con altri individui, che siano a due gambe o a quattro zampe. Il cucciolo deve poter uscire all’aperto fin da subito, anche se non ha terminato tutte le vaccinazioni obbligatorie. In questo caso, però, é bene tenerlo lontano da ambienti frequentati da altri animali. In seguito, il cagnolino dovrà imparare a giocare con cani di ogni razza, ognuno con il suo particolare modo di rapportarsi ai suoi simili e dovrà imparare a non temere nessuno, per questo é bene che le sue esperienze siano tutte molto positive. Se poi il suo nuovo padrone ha dei nipotini, bisogna cercare di contenere l’entusiasmo dei bimbi e magari essere presenti durante i loro primi incontri, per evitare che i “cuccioli” si danneggino involontariamente a vicenda.

5. L’alimentazione

Per quanto riguarda la dieta, quando si decide di adottare un cane cucciolo se ne può scegliere una commerciale come anche una casalinga, meno dispendiosa e più facilmente reperibile, ma per la prima fase della vita del cagnolino sono preferibili i cibi confezionati, studiati ad hoc per la sua età e la sua taglia, da somministrargli seguendo le porzioni indicate dalle tabelle nutritive per la sua razza strutturate in base ai ritmi della crescita. I pasti saranno inizialmente più frequenti, quattro al giorno per i primi quattro mesi, in seguito potranno essere ridotti a tre fino a sei mesi e a partire da sei mesi diverranno due.

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