Il corteggiamento è una storia senza tempo che non conosce anzianità.

Se le generazioni di oggi non possono fare a meno di Facebook e di Whatsapp per corteggiarsi, che cosa succedeva ai tempi della Seconda Guerra Mondiale?

La signora Elvira ci ha svelato questa pagina del suo “diario”, quando viveva da adolescente sulle rive dell’Adige a Badia Polesine.

“Ero quella che ai tempi poteva essere considerata una bella ragazza:
sorriso smagliante, cappelli ricci, raccolti per evidenziare il mio viso.

Con le mie amiche mi ritrovavo nella piazza del paese, dove trascorrevamo il tempo, sempre sotto il vigile controllo dei genitori che mi hanno impartito quella che oggi si definisce una rigida educazione.

Prova ne sia un ricordo che porto sempre nel cuore:
quello di una serenata fatta sotto casa da un bel ragazzo del paese
che non aveva altro modo per avvicinarmi.

Storia romantica ma anche divertente allo stesso tempo:
mio padre non apprezzò come me il suo gesto coraggioso,
tanto che il poveretto fu interrotto da una secchiata d’acqua.

Ricordo ora quel momento con il sorriso, ma allora mi arrabbiai molto con mio padre.
Come tutte le adolescenti mi sentivo già grande e libera di poter ricevere una serenata”.
Elvira, Ospite della casa di riposo Città di Verona.

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