amore anziani

L’amore da anziani fa bene ed è bello quanto (e forse più) dell’amore da giovani

Invecchiare fa spesso paura, non tanto per il timore dei malanni che accompagnano la terza età ma che la medicina moderna può efficacemente contrastare, quanto per l’idea di solitudine che sembra inevitabile vista la tipologia di vita familiare attuale. In passato era normale vivere tutti insieme, dai bisnonni ai nipotini, oggigiorno le case sono più piccole e le persone più impegnate, quindi l’anziano o l’anziana rimasti vedovi vedono all’orizzonte una vita solitaria.

Fortunatamente, si è compreso che provare sentimenti e pulsioni sessuali in età avanzata non è sintomo di perversione o anormalità, e non è più un tabù innamorarsi e intraprendere nuove relazioni.

Un essere umano rimane tale anche dopo la menopausa o l’andropausa, il desiderio fisico non sparisce con la cessata capacità di procreare, così come la voglia di stare bene con un’altra persona non si assopisce con il passare del tempo.

Com’è l’amore da anziani

L’empatia con qualcuno dell’altro sesso, la voglia di confidarsi ed essere complici, lo scambiarsi effusioni, il decidere un viaggio in due aiuta a mantenersi lucidi e vitali e ad avere una maggiore voglia di vivere: non c’è differenza tra un innamoramento a 20 anni e uno a 60, perché la felicità che si prova e la sensazione di benessere che dall’innamoramento deriva non cambiano con l’età. La diversità risiede nella diversa intensità con cui da anziani si vive l’amore, inevitabilmente rapportato alle esperienze di vita vissuta, e dalla consapevolezza con cui si affronta la nuova storia.

D’altro canto, vivere una relazione amorosa nella terza età vuol dire voler godere del momento senza fare progetti a lungo termine e senza cadere nella routine, per cui spesso gli anziani si comportano come eterni fidanzati, frequentandosi ma rimanendo ognuno in casa propria con le proprie, consolidate abitudini.

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