Si terrà venerdì 1 e sabato 2 marzo, al Teatro Verdi di Montecatini Terme, il 10° Convegno Nazionale sui Centri Diurni Alzheimer, promosso dalla Fondazione Cassa di risparmio di Pistoia e Pescia con la collaborazione scientifica dell’Unità di ricerca in Medicina dell’Invecchiamento dell’Università di Firenze.

L’appuntamento è un’importante occasione di incontro per gli specialisti italiani, chiamati a presentare le ultime novità in fatto di ricerca, terapie e assistenza Alzheimer.

 

 width=Nel corso della giornata di venerdì interverrà anche Federico Vigato, direttore gestionale della RSA e Centro Diurno Alzheimer Saccardo, con la relazione “Oltre la RSA: diverse forme di residenzialità nella demenza”.

L’Europa è attualmente il continente più “silver” del mondo: nel 2017 il 19,4% della popolazione era ultra 65enne; la previsione è di raggiungere il 30% entro il 2040. L’Italia è il secondo Paese mondiale per presenza di anziani. A questi vanno aggiunte oltre 1 milione di persone affette da demenza o Alzheimer e oltre 3 milioni di caregiver.

È evidente come la situazione rappresenti un problema da affrontare. Le RSA non possono più essere l’unico luogo di cura e assistenza all’anziano, sia perché è in aumento il numero di persone con un carico assistenziale e clinico sempre più importante, sia da un punto di vista sociale ed economico poiché le pensioni del futuro non permetteranno alle persone di rivolgersi a strutture costose.

 

Sulla base del trend in aumento degli anziani e delle persone affette da demenza, la regione Lombardia ha proposto alcune soluzioni alternative:

  • Aumentare i posti letto per le persone affette da Alzheimer in Lombardia (regole di sistema 2019 – DGR XI/1046).
  • RSA aperte, ovvero professionisti delle RSA che forniscono assistenza al domicilio del paziente, con fondi della regione anche a sostegno dei caregiver. Nel 2018, il gruppo Korian ha seguito su Milano 233 utenti in formula RSA aperta, con predominanza dell’assistenza personale all’anziano.
  • Progetti Villaggi Alzheimer, aree protette dedicate alle persone affette da Alzheimer supportate con 2 milioni di euro dalla regione Lombardia.

Secondo una ricerca svolta da Korian in collaborazione con Ipsos, il 94% degli Italiani ultra 65enni è affezionato alla propria abitazione (a differenza del 90% europeo). Di questi solo il 34% ha però pensato di adattare la propria abitazione a situazioni di non autosufficienza (argomento trattato con Alzheimer in Lab, il progetto di spezzalindifferenza.it  che spiega come adattare l’ambiente domestico in situazioni di Alzheimer).

Appare chiara la necessità di lavorare sempre più sul domiciliare, per proporre soluzioni che vadano oltre la RSA.

 

PROGRAMMA SCIENTIFICO

 

 

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