Si è concluso con un meritato e strepitoso successo il nuovo incontro di Alois Alzheimer Care, il progetto Korian che si pone l’obiettivo di identificare un insieme di interventi condivisi da attuare in diverse aree locali per la salute dei pazienti affetti da demenze senili.

Lo scorso 12 novembre infatti, presso la sede dell’RSA “Saccardo” a Milano, si è svolto un incontro tra tutti i referenti del progetto con l’obiettivo di condividere i percorsi avviati in ogni struttura. Un momento di fondamentale condivisione delle esperienze che ha dato modo di conoscersi in maniera reciproca con il compito di rafforzare l’avvio di una rete italiana che possa rappresentare una grande risorsa per le singole realtà presenti nelle diverse regioni.

Un confronto per un percorso di crescita condiviso

L’incontro è stato da subito seguito con grande interesse da parte di tutti i partecipanti, già dalla prima introduzione del Dottor Aladar Ianes, che ha presentato il macro progetto Positive Care, di cui Alois Alzheimer rappresenta un importante step. L’incontro è quindi proseguito con l’intervento di ogni referente, con l’intento di confrontarsi sullo stato dell’arte del progetto e i successivi passaggi da percorrere, in continuità con quanto già fatto.

Da circa due anni il gruppo Korian ha avviato il progetto “Alois Alzheimer Care” che vede coinvolti tutti i nuclei e i Centri diurni Alzheimer d’Italia del gruppo: Rsa Ippocrate, Rsa Heliopolis, Rsa Saccardo, Rsa il Ronco, Rsa Vittoria, Rsa Padre Pio, Rsa Ca’ Vio, Rsa le Magnolie, Rsa il Giglio, Rsa Frate Sole, Rsa San Giuseppe, CDI l’altra Casa, Rsa San Nicola e Rsa Smeralda.

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Positive Care: il bene del paziente

Con 17 centri specializzati nelle cure dell’Alzheimer, dislocati su tutto il territorio italiano, Korian offre ogni anno assistenza a numerosi pazienti affetti da questa patologia grazie al suo efficace e vincente approccio che prende il nome di “Positive Care”. Positive Care rappresenta infatti una filosofia che include diversi trattamenti che pongono al centro della loro missione il paziente. Un approccio adottato da medicicaregiver e professionisti del Gruppo Korian che detengono l’obiettivo di diminuire la sofferenza attraverso attività mirate, condivisione degli spazi, cure e riabilitazione accurate.

Alois Alzheimer Care: nel segno della continuità

Il progetto Alois Alzheimer Care proseguirà, in continuità con quanto già fatto in passato, con il medesimo entusiasmo mostrato durante l’incontro dagli operatori coinvolti, al fine di far conoscere tutti i servizi Alzheimer nel gruppo Korian in Italia, per permettere così di valorizzarne al meglio l’esperienza. Un modo per individuare e valorizzare le eccellenze costruendo un modello di cura condiviso in linea con i valori Korian. In questi mesi la dott.ssa Giuseppina Carrubba, referente del progetto, ha incontrato presso le strutture coinvolte le singole equipe costruendo, con ognuna di loro, un percorso dedicato ai tre pilastri su cui il progetto è stato costruito: Ambiente, Equipe, Terapie non farmacologiche.

Un’iniziativa di successo, come testimoniato dalla stessa Dottoressa Giuseppina Carrubba, Psicologa e Psicoterapeuta, consulente per il progetto Alois Alzheimer Care.

“Alois Alzheimer Care”: un progetto Korian ormai diventato una solida e affermata realtà Nazionale.  

“Alois Alzheimer Care rappresenta un progetto innovativo che ha permesso di effettuare un’analisi dettagliata di tutti i bisogni e i servizi necessari per garantire benessere non solo al malato di Alzheimer, ma anche agli operatori e ai suoi familiari”.

Quanto è importante poter contare su un modello di cura condiviso e uniforme per tutte le strutture Korian?

“Attraverso questo progetto abbiamo cercato di fornire linee guida che venissero seguite da tutte le nostre strutture aderenti. Lo scopo era di fatto quello di uniformare pensieri e visioni per creare una solida base da cui partire. Ovviamente in ogni singola struttura dove già esistevano una propria realtà, cultura e storia è stato poi individualizzato il percorso e progetto ad hoc più funzionale”.

Quanto contano l’equipe e l’ambiente con i quali si relaziona il malato di Alzheimer?

“L’ambiente rappresenta la prima forma di terapia non farmacologica, non tanto dal punto di vista estetico, quanto piuttosto da quello funzionale. Un ambiente sicuro e confortevole in cui si cerca di orientare una persona disorientata, anche solamente attraverso il riconoscimento della propria camera e degli spazi attivanti dove la persona può svolgere attività specifiche condivise ma anche individuali. Korian ha deciso di puntare inoltre su una equipe formata a 360 gradi su tutti gli aspetti legati alla cura della demenza. Professionisti che hanno effettuato un lungo percorso di umanizzazione delle cure”.

Terapie non farmacologiche. Un valore aggiunto nella cura del malato. Quali sono alcuni esempi?

“Abbiamo cercato di strutturare una base che facesse riferimento al metodo Validation, il quale prevede una consolidata comunicazione con l’anziano. Altri approcci utilizzati sono quelli della Reminiscenza e della Doll Therapy, ossia la Terapia della bambola”.

“Alois Alzheimer Care” rappresenta un significativo step nel percorso Korian del “Positive Care”. Quali obiettivi vi ponete per il futuro?

“Tra gli obiettivi che ci siamo posti come gruppo Korian c’è sicuramente quello di continuare a strutturare interventi più specifici ed implementarli in tutte le strutture Korian aderenti. Un percorso reso possibile dall’aiuto e dalla disponibilità di chi, come i Dottori Ianes, Avisani, Piantoni, Bulgari, Vigato e Cilesi, i DG delle strutture coinvolte e anche Generali Arredamenti, Azienda italiana leader nel settore di ambienti terapeutici, permette il pieno successo delle nostre iniziative. Per questo li voglio ringraziare”.

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