Un modo di esprimersi alternativo a quello tradizionale-orale, funzionale a limitare il sentimento di angoscia per l’incapacità di farsi capire, e quindi ideale per tutti coloro che necessitano di esprimere emozioni e pensieri nonostante le difficoltà comunicative.

È la Comunicazione Aumentativa Alternativa, un approccio in cui noi di Korian crediamo fortemente, tanto che recentemente abbiamo voluto farne un solidissimo perno di un interessante progetto presso la Residenza Aurelia di Santa Marinella (RM), destinato agli Ospiti affetti da afasia, un disturbo causato dalla presenza di lesioni alle parti del cervello preposte al linguaggio.

Un percorso ricco di soddisfazioni che oggi vogliamo raccontarvi, grazie al contributo di Natasha Carrocci e Ilaria Galia, Educatrici professionali di Korian, e anche attraverso la testimonianza di chi ha potuto toccarne realmente con mano i benefici.

Che cos’é la Comunicazione Aumentativa Alternativa?

La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è un approccio clinico dai vari volti, ma dallo scopo univoco di offrire alle persone con bisogni comunicativi complessi la possibilità di comunicare tramite canali che si affiancano a quello orale. Consente in questo senso di esprimere, seppur talvolta in maniera limitata, il proprio pensiero o desiderio e limita il sentimento di angoscia e frustrazione legato all’impossibilità di farsi capire. Inoltre, riduce in maniera proporzionale lo stress della persona con bisogni comunicativi complessi e il presentarsi di comportamenti problematici.

Quali sono i vantaggi della CAA: il progetto della Residenza Aurelia

Ma quindi in che modo può essere utile la CAA? Nella vita della persona con bisogni comunicativi complessi la CAA consente di toccare i vari ambiti della quotidianità, assumendo quindi un duplice o persino triplice vantaggio e dimostrando di essere un potente strumento che crea legami e inclusione all’interno della società.

I risultati sono stati recentemente osservati anche in una struttura Korian. I destinatari coinvolti nell’intervento in questo caso sono stati proprio gli Ospiti della Residenza Aurelia che presentavano lesioni cerebrali acute a eziologia traumatica e non, oltre alla contemporanea presenza di menomazioni motorie, sensoriali, cognitive e/o comportamentali.

Nella RSA romana è stato quindi attuato un piano specifico dalle educatrici della struttura sui soggetti affetti da afasia, un disturbo causato dalla presenza di lesioni alle parti del cervello preposte al linguaggio che si manifesta attraverso la perdita parziale o completa della capacità di esprimersi e/o di comprendere parole scritte o pronunciate. Scopriamo insieme alcuni interessanti dettagli.

Alla scoperta del Quaderno dei Resti

Uno dei più noti strumenti di CAA conosciuti è senza dubbio il Quaderno dei Resti, un album personalizzato a seconda dei bisogni della persona che lo utilizza. Sostanzialmente l’ospite accede alla tabella contenete i simboli in modo diretto, indicando quelli necessari in uno specifico momento, al fine di consentirgli una maggiore autonomia comunicativa.

Nel caso specifico della Residenza Aurelia, per la creazione dei quaderni, sono stati individuati i seguenti passaggi:

  • Ricerca su internet di simboli corrispondenti alle attività, esigenze e bisogni degli ospiti, mediante il sito internet ufficiale ARASAAC;
  • Creazione di schede tematiche personalizzate, secondo un’organizzazione funzionale al rapido reperimento dell’immagine desiderata, con 3/4 simboli in ogni scheda;
  • Inserimento della corrispondente didascalia accanto a ciascun simbolo;
  • Plastificazione delle schede;
  • Creazione di un faldone contenente le schede.

Alla consegna del faldone è poi seguito un momento di formazione diretta all’Ospite, in cui è stato illustrato con attenzione il contenuto, fornendogli specifiche esemplificazioni del suo uso corretto.

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