“La mamma non è più come una volta, Dottoressa. È diventata cattiva, egoista: mentre prima era la persona più dolce del mondo”.

E poi ancora: “non la riconosco più, si è chiusa, non vuole più comunicare, sapesse come era socievole prima!”.

È da testimonianze come queste, presentateci dalla Dr.ssa Stefania Scotti, Psicologa Korian, che nasce l’esigenza di supportare il caregiver in ogni passo della gestione del paziente fragile. La stessa che ha portato il nostro Gruppo ad organizzare nella struttura RSA Santa Lucia alcuni significativi incontri Psico Educativi dedicati ai familiari.

Proprio come quello che ha voluto approfondire il tema dell’invecchiamento, attraverso una lente di ingrandimento sul rapporto tra demenze senile e Alzheimer, invecchiamento cognitivo fisiologico e falsi miti.

Ma facendo un passo indietro: quando e dove nasce l’esigenza di supportare i parenti dei soggetti fragili?

Spesso nella vita delle famiglie colpite dalle malattie croniche neurodegenerative, più familiarmente note come Demenze, esiste un “Prima” e un “Dopo” e quest’ultimo momento ha spesso il sapore della solitudine, quando le famiglie ci presentano storie dei nuovi Ospiti, prima che la nostra equipe se ne prenda cura e dopo che per mesi o anni lo hanno fatto loro, spinti dal vento dell’amore parentale, nella tempesta di una malattia ancora troppo poco conosciuta, di cui ancora si parla troppo poco.

Un percorso difficile per chiunque, capace molto spesso di lasciare strascichi e che Korian ha voluto affrontare attraverso questo ciclo di incontri. E oggi, grazie alla preziosa collaborazione della Dottoressa Scotti, siamo qui per presentarvi i suoi benefici.

Un’esigenza da condividere e affrontare

Mossi spesso dallo sconforto e dalle difficoltà, le famiglie giungono generalmente nelle strutture Korian per accompagnare i loro cari anziani: sfinite, smarrite e spesso sole, come naufraghi su una zattera in mezzo al mare. Li chiamano caregiver “naturali o informali”, e sono le persone familiari che assistono e si prendono cura gratuitamente del proprio caro affetto da una malattia cronica, sia dal punto di vista fisico che emotivo, pur non avendo alcuna formazione specialistica in questo ruolo. Tendenzialmente lo fanno in modo brusco, dall’oggi al domani, sospendendo le loro vite fatte di affetti, lavoro, abitudini, relazioni sociali per dedicarsi completamente alla cura del loro familiare. Ed ecco di nuovo quei Prima e Dopo a spezzare anche le vite di chi cura, una frattura netta, non priva di risvolti emotivi come risentimento, sensi di colpa, sensazione di essere imprigionati ingiustamente, frustrazione, ansia e depressione. Un bagaglio pesante che non può essere lasciato fuori dalle mura della RSA.

La mission di Korian: un aiuto attento e costante

Queste situazioni molto spesso ricorrenti hanno portato la Casa di Cura Santa Lucia ad organizzare alcuni incontri formativi con i familiari, e condotti per questa ragione da una Psicologa specialista: uno spazio di ascolto, confronto e di informazione, dove poter aprire il proprio bagaglio emotivo alleggerendolo un po’ dalla sofferenza ed arricchendolo di conoscenza e condivisione. Gruppi nei quali si affrontano infatti i molti bisogni delle famiglie degli anziani malati. Bisogni di diverso tipo, ma tutti essenziali: vicinanza emotiva, contrasto alla solitudine e all’isolamento, informazione e formazione sulla malattia, sulle sue ricadute nel quotidiano e sulle modalità relazionali più adeguate, strategie opportune per far fronte ai cambiamenti che i loro cari attraverseranno, alle difficoltà che incontrano e incontreranno nella vita quotidiana.

Perché è importante un’informazione consapevole

L’informazione aiuta il familiare, che ha bisogno di conoscere la malattia, sapere come evolve e come possono essere affrontati o per lo meno alleviati i problemi che si presenteranno. Ci si trova ogni due/tre mesi circa, in un gruppo aperto, libero alla partecipazione di nuovi familiari che si uniscono a chi già utilizza il servizio, per un mix favorevole a promuovere un contesto di scambio di informazioni, considerazioni, riflessioni su situazioni di malattia vissute o prefigurate, a cui viene data risposta dalla Psicologa esperta, ma talvolta anche dai partecipanti stessi, che suggeriscono soluzioni, idee, e condividono strategie vincenti. La presa in carico dell’anziano fragile in RSA non può non tenere conto anche della presa in carico della sua famiglia che l’ha accompagnato lungo il percorso di malattia fino a qui, e continua a farlo anche dopo l’ingresso in RSA.

Il benessere è di tutti

Dedicare uno spazio ah hoc per le famiglie significa occuparsene ed indicare loro un faro a cui riferirsi nel buio del percorso di malattia. Vuol dire far compiere un viaggio meno burrascoso e, quando possibile, far trovare loro un po’ di sosta in un porto sicuro. Ma significa anche cercare di sanare quella ferita, di colmare quella frattura tra il Prima e il Dopo che i familiari hanno esperito e che fa ancora male:

“Perché la mamma è ancora la persona più dolce del mondo…ma non può più dimostrarlo, non può più scegliere, imprigionata dalla malattia, di darci una carezza e dirci che andrà tutto bene.”

E noi di Korian sappiamo bene come farlo.

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