Un laboratorio teatrale, un’esperienza inclusiva ma soprattutto un luogo dove poter creare solide amicizie mantenendo allenata la mente, non smettendo mai di imparare e di voler bene a se stessi. Tutto questo è possibile in una RSA? La risposta è certamente sì, presso la Residenza per Anziani Korian Il Giglio, dove da cinque anni prende vita l’iniziativa di successo RSSA (Residenze Socio Shakespeariane Assistite).

Il progetto, ideato da Alessio Martinoli e realizzato con la collaborazione di Francesco Dendi e Francesco Ferrieri, ha permesso l’incontro nel laboratorio di ospiti della RSA Il Giglio, attori professionisti, animatori, anziani del Territorio e ragazzi tra i 18 e i 25 che hanno scelto di aderire con entusiasmo ad un Bando Territoriale.

Un incontro tra generazioni ma anche un’esperienza preziosa che consente agli ospiti del Gruppo Korian di mettersi in gioco con passione, mantenendo la propria mente lucida, imparando a recitare con l’obiettivo di farsi trovare pronti per il grande spettacolo finale. Dopo 4 anni di lavoro su William Shakespeare, il progetto ha portato in scena quattro opere: “Amleto”, “La commedia degli errori” (vincitore nel 2017 del Premio AGeSPI), “Romeo e Giulietta” e “Sogno di una notte di mezza Estate”. Con quest’ultimo per la prima volta nel 2019 il progetto RSSA è uscito dalla struttura, per essere ospitato alla rassegna estiva di San Salvi curata dalla compagnia Chille de la Balanza. Nel 2020 l’opera scelta verteva su “La Tempesta”, prima che l’emergenza COVID-19 bloccasse le prove, ma non l’entusiasmo.

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UN LABORATORIO TEATRALE IN UNA RSA 

Questo solido progetto gratuito ha permesso di aprire la vita degli Ospiti in RSA alla Comunità, facendo vivere un’esperienza importante e profonda anche ai più giovani. Un funzionale gioco di comunicazione aperta tra i residenti in struttura, i ragazzi e alcuni anziani del Territorio, che vuole essere anche un confronto tra differenti generazioni. La dimostrazione che gli Ospiti delle RSA hanno la possibilità di mettersi costantemente in gioco attraverso la partecipazione, l’entusiasmo e la voglia di fare. Un’esperienza di creazione attiva attraverso il magico strumento dell’arte chiamato teatro.

Silvano Di Geronimo, Direttore Gestionale de Il Giglio, racconta con orgoglio come è nata questa iniziativa:

“Il progetto nasce da un’esigenza che in realtà per il nostro Mondo è da sempre una difficoltà, vale a dire poter portare fuori gli anziani dalle RSA per esperienze di svago e di ricreazione. Per questa ragione ho pensato che portare il teatro all’interno della Struttura potesse permettere di conservare quelli che sono gli obiettivi di una RSA, dando modo agli ospiti di esprimere le loro capacità artistiche ed umane. Qualche anno fa abbiamo aperto un Bando nel Territorio per ricercare ragazzi under 25 che volessero mettersi in gioco con i nostri Ospiti. E così abbiamo creato un bellissimo progetto che da 4 anni ci regala immense soddisfazioni”.

Un’esperienza immersiva che vuole essere coinvolgente a 360 gradi:

“Io dico sempre che non si tratta di un teatro per anziani, ma anzi un laboratorio teatrale che è in grado di valorizzare le competenze e le capacità di tutti: docenti, animatori, Ospiti, anziani e giovani del Territorio”.

E che soprattutto comporta significativi miglioramenti alla loro salute:

“Due sono gli obiettivi raggiunti. Il primo è quello che permette a giovani ed anziani di trascorrere del tempo insieme, creando legami affettivi solidi. Tanto che durante l’epidemia ricevevano moltissimi messaggi dai loro giovani amici. Spesso capita inoltre che nel giorno delle visite siano proprio loro a sostituirsi ai parenti! Il secondo obiettivo raggiunto riguarda il piano occupazionale – mentale: gli Ospiti mantengono la mente allenata dovendo imparare i testi a memoria, parlare davanti ad un pubblic, e superare le proprie paure ed insicurezze”.

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UN INCONTRO FORMATIVO TRA PIÙ GENERAZIONI 

Dello stesso avviso è anche Alessio Martinoli, attore professionista e responsabile del progetto:

“Gli attori vengono completamente coinvolti ed inclusi in una realtà che trasforma i luoghi della RSA in un laboratorio dove tutti hanno modo di imparare. Gli ospiti e gli anziani del Territorio non vivono infatti la propria settimana con pensieri negativi, perché aspettano con trepidante attesa il giorno per recitare”.

Un puzzle perfetto, dove ognuno trova il proprio posto:

“Nulla viene lasciato al caso. La scelta di Shakespeare è formativa per i ragazzi, essendo da sempre un patrimonio per l’umanità intera. E avvolgente per gli anziani. Questa modalità intreccia tradizione e innovazione, permettendo inoltre l’apprendimento sia ai più giovani che capiscano come impegnarsi nella vita in maniera attiva, e sia agli anziani, che hanno modo di riscoprirsi. Con la volontà di non smettere mai di imparare”.

Protagonista dell’intervista è anche Annamaria, signora ottantasettenne del Territorio che ha realizzato il proprio sogno di fare l’attrice. Ci racconta come il teatro possa essere un modo efficace per abbattere le barriere:

“Si tratta di una esperienza bellissima, stimolante e particolarmente istruttiva. Nel nostro piccolo proviamo a fare il possibile, nonostante ci siano attori non più giovanissimi. Quando recitiamo ci immergiamo in una realtà fantastica. Sul palco io non sento nessuno, vivo il momento come se fossi in cielo. Tra noi non esiste un divario dettato dall’età, ognuno partecipa con gioia perché il teatro ci rende vivi. Forse è proprio questo il segreto della nostra squadra”.

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