La RSA Antonio Vivaldi di Cantù compie 10 anni. Un traguardo tutto da festeggiare!

In programma una settimana di festeggiamenti per ospiti, operatori e familiari con musica, eventi, spettacoli e divertimento, per celebrare la meravigliosa comunità multiculturale della RSA Vivaldi, in cui ospiti e operatori provengono da varie parti del mondo, ma hanno imparato a parlare tutti la stessa lingua: quella del vivere al meglio.

Il tema scelto è la gratitudine, declinata nelle molte lingue che si parlano nella RSA. Gratitudine per questi 10 anni di attività, nei quali la struttura ha fatto la differenza, riuscendo a creare una realtà assistenziale multiculturale.

 

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A raccontare il tema scelto per celebrare i dieci anni di attività è Alba Bonetti, Direttrice Gestionale della RSA Vivaldi.

La multiculturalità: perché avete scelto questo tema?

“Tutto è nato dai complimenti ricevuti dalla figlia di una paziente tedesca che, oltre alla sua lingua, parla il polacco con le nostre operatrici. Nonostante viva in Germania, si è detta contenta non solo di come accudiamo la madre, ma anche per il fatto che l’anziana signora possa parlare le lingue che conosce”.

Quanto è importante avere operatrici che parlano numerose lingue?

“Molto, è un valore aggiunto. Questo episodio mi ha permesso di capire quanto la mia equipe sia davvero multinazionale. Mi sono infatti messa a contare le lingue parlate e sono ben undici! Ovviamente non ci capita tutti i giorni di avere pazienti stranieri, ma questo è sicuramente motivo di orgoglio”. 

Un aspetto che facilita l’interazione con il paziente. 

“Il nostro obiettivo rimane sempre quello di fornire un’assistenza che sia il più possibile individualizzata e non generica. I pazienti non sono tutti uguali, e nel caso della paziente citata, può aiutarla a vivere un’esperienza che migliori la qualità della sua vita”.

Come avete coniugato la festa per i vostri 10 anni con questo tema?

“La multiculturalità è un valore. Se festeggiamo un percorso lungo 10 anni è perché evidente le persone che hanno lavorato e che lavorano adesso per questa struttura hanno saputo coniugare professionalità ed emozioni. Da qui nasce il tema della gratitudine: motivo per cui abbiamo deciso di scrivere “grazie” in 12 lingue diverse”.

Sarà una festa a 360°.

“Esattamente. Lo sarà per i nostri pazienti, che nella giornata dell’open day potranno stare con i loro parenti, ma anche per gli operatori, che potranno portare i loro figli. È giusto che questa festa sia anche per loro”.

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