Tutti insieme, uniti, per i profughi Ucraini. Una vera e propria “gara” di solidarietà che ha coinvolto con entusiasmo ospiti, operatori, familiari e amici della struttura Korian Sant’Andrea di Monza.

Nelle scorse settimane, infatti, nella struttura brianzola tutti i riflettori erano puntati sul bellissimo gesto di cuore dedicato a chi sta attraversando un momento difficile a causa del conflitto tra Ucraina e Russia. Perché è scappato da luoghi dove il sorriso non esiste più, o perché ha lasciato persone care e i luoghi della propria infanzia.

È quindi dall’esigenza di regalare una nuova speranza che è nata “Aiutaci ad aiutare”, l’iniziativa promossa dal servizio educativo, che ha permesso di preparare pacchi poi consegnati allo Spazio 37 di Monza. Beni di prima necessità da donare a chi, in questo difficile momento, non ha più un punto di riferimento accanto.

In questo senso gli ospiti della Residenza Sant’Andrea hanno voluto contribuire, mostrando sin da subito la volontà di fornire concretamente una mano ai profughi ospiti in città. Ecco che le nonne della struttura hanno personalmente curato la preparazione dei pacchi, riponendo con cura alimentari e vestiti per grandi e piccini. Il tutto con grande amore.

Una giornata speciale

Un grande lavoro di squadra, contraddistinto dall’animo e dalla caparbietà, che ha avuto il suo momento più simbolico qualche settimana fa. Il 19 maggio scorso, infatti, una rappresentanza degli ospiti ha voluto consegnare personalmente gli aiuti recandosi presso lo Spazio 37.

Qui, ad accogliere operatori e ospiti della Residenza, c’erano Chiara e il Direttore dei servizi sociali del Comune di Monza, Marco Belloni. Quello della consegna è stato sicuramente un bellissimo momento che ha testimoniato ancora una volta il buon cuore e il valore della solidarietà che da sempre sostiene la mission di Korian.

Insomma, una giornata davvero speciale, portatrice di un ulteriore ricordo che gli ospiti della struttura monzese difficilmente dimenticheranno. È stata infatti la prima uscita sul territorio, dopo due anni difficili a causa del covid, per Angela, Ines e Vilma.

Un’emozione ancora più grande, che si unisce a quella di aver contribuito a donare qualche sorriso di speranza ai più bisognosi.

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