Sono passati già 50 anni da quel lontano 20 luglio 1969, una data che poneva fine a molti interrogativi che da sempre gli esseri umani si ponevano. L’uomo sulla Luna ebbe un potere notevole: quello di unire un Mondo intero, incollandolo a televisioni, radio e quotidiani. Un momento unico, condiviso, che ancora rivive nella mente dei presenti che ripensano a quegli attimi sorridendo ed emozionandosi.

Lo stesso vale ovviamente per tutti gli ospiti delle strutture Korian. Come quelli delle RSA Il Giglio e Le Magnolie di Firenze, a cui è stato chiesto, in un video, di rivivere questo evento epocale. Momenti indelebili che appartengono alla memoria di tutti noi, ma che ognuno custodisce nel proprio cuore con particolare fierezza.

Gli anni passano, e questo particolare anniversario deve farci capire quanto sia importante preservarne la memoria e tramandare quell’emozione corale alle nuove generazioni. Una cosa però è certa: ai protagonisti del video, quella voglia di toccare con mano la Luna, proprio non è passata.

20 giugno 1969: proprio come fosse ieri

Il 20 luglio 1969 i tre astronauti americani dell’Apollo 11 atterrarono per la prima volta sulla Luna. Poche ore più tardi, quando in Italia erano circa le cinque del mattino del 21 luglio 1969, il comandante della missione Neil Armstrong posava il primo piede umano sul suolo lunare. Un momento seguito e condiviso da tutto il Mondo. Una bandiera statunitense veniva issata sulla superficie lunare, in quella che viene ricordata come una delle più grandi avventure di tutta la storia.

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Testimonianze che suscitano emozioni

Nel video realizzato da Korian emergono pienamente dagli occhi degli ospiti le emozioni che quei ricordi ancora suscitano. Parole sincere, come se lo sbarco sulla Luna fosse ancora dietro l’angolo: “si cercava l’orario sui giornali oppure ai giornali radio per sapere quando sarebbe sceso, quando sarebbe successo questo avvenimento”.

Oggi forse non ci si emoziona più con poco, come molto spesso si dice, eppure cinquanta anni fa quel momento rappresentò qualcosa di inspiegabile: “l’uomo sulla luna non era mai esistito, venivano le lacrime agli occhi. Una notte insonne, una notte così, non si poteva dormire. Poi si fece festa, mangiammo tortellini e sfilatini”.

E ancora: “mi trovavo in Africa, a Tripoli, e ho visto in diretta lo sbarco sulla Luna”. “Dicevo ‘mamma andiamo a letto, specialmente te vai a letto che è tardi’ e lei mi diceva ‘no, no, no quando si rivede una cosa così, ma ti rendi conto? Siamo privilegiati. Si camminava sulla Luna, ma ti rendi conto che meraviglia?’”.

L’uomo toccava nuove mete e così si provavano sensazioni indescrivibili: “vedere un astronauta con una bandiera piantata sulla Luna: voleva dire che l’uomo era andato avanti. Una diretta RAI eccezionale. C’era la luna e dicevi ‘lassù c’è un uomo’. Era una unione di contentezza, capito? ’”.

Quello che è certo, è che nessuno di loro dimenticherà mai quegli attimi e quella trasmissione in diretta. Sono passati già cinquanta anni, ma la Luna è ancora qualcosa su cui nessuno può rivendicare la proprietà. Forse perché, come dice uno degli ospiti, “la luna dovrebbe essere di tutti”.

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